Tutto il mondo rossoblù nel Virtus Ciserano Bg Magazine

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Virtus, che partenza! L’avvio di stagione fa ben sperare

La nuova avventura della Virtus Ciserano Bergamo nel girone B di Serie D è iniziata con il piede giusto. Dopo cinque giornate i rossoblù hanno già messo in mostra personalità, carattere e una sorprendente capacità di competere anche contro avversarie sulla carta più attrezzate, raccogliendo 1 vittoria, 3 pareggi e una sola sconfitta, con 5 gol realizzati e 4 subiti: un bottino che, considerando il calendario affrontato, rappresenta un segnale incoraggiante per il prosieguo della stagione.

A questi risultati positivi si aggiungono inoltre le due vittorie in Coppa Italia, arrivate in altrettante partite giocate prima dell’inizio del campionato rispettivamente contro Scanzorosciate (nel turno preliminare) e Villa Valle (primo turno) e vinte entrambe per 1-0. Un doppio impegno che, pur con i ritmi del calcio d’agosto, ha consentito ai rossoblù di guadagnarsi l’accesso ai trentaduesimi di finale, che si giocherà in un altro derby bergamasco contro il Brusaporto mercoledì 8 ottobre.

Per quel che riguarda invece il campionato, l’esordio casalingo contro la quotata Casatese Merate è stato un primo test superato con coraggio, chiuso sull’1-1 dopo una gara combattuta che ha subito messo in evidenza la solidità del gruppo. Nella seconda giornata, in trasferta contro la Leon, è arrivato un altro pareggio per 1-1 che ha confermato la capacità della squadra di tenere testa a campi difficili. Il primo bottino pieno è arrivato alla terza giornata, quando la Virtus ha imposto il proprio gioco e battuto lo Scanzorosciate per 2-0 davanti al pubblico di casa, regalando una prestazione brillante nella quale è stata premiata l’insistenza dei ragazzi di mister Valenti. L’unico stop fino a questo momento si è registrato nella sfida successiva, quella infrasettimanale sul campo del ChievoVerona, dove i rossoblù hanno ceduto di misura 1-0 nel finale, dopo una partita equilibrata nella quale, quanto a occasioni create, i bergamaschi avrebbero meritato qualcosa in più. La quinta giornata ha visto i rossoblù tornare a fare punti grazie all’1-1 in casa del Caldiero Terme. Un pareggio comunque di valore contro una delle squadre più ambiziose del girone, anche se, con una migliore gestione nel finale, l’uomo in più e il vantaggio inizialmente acquisito avrebbero potuto tramutarsi addirittura nei tre punti.

A rendere questo avvio così incoraggiante è soprattutto la nuova mentalità battagliera portata da mister Nicola Valenti, che ha saputo trasmettere alla squadra la giusta voglia di lottare su ogni pallone e di restare sempre dentro la partita. L’atteggiamento aggressivo e coraggioso si sposa perfettamente anche con un mercato estivo intelligente, realizzato dal nuovo direttore sportivo Nicola Bulla, che ha portato innesti di qualità sia tra i giovani di prospettiva, capaci di dare freschezza e ritmo, sia tra i giocatori più esperti, preziosi per dare equilibrio e personalità nei momenti decisivi. Questa combinazione ha permesso di costruire un gruppo compatto, capace di soffrire quando serve e di colpire al momento giusto, come dimostrano i soli quattro gol subiti in cinque gare di campionato e la capacità di trovare la rete in quasi tutte le partite, anche contro difese di nomi importanti.

Dopo la stagione scorsa, vissuta con pochi picchi e molte cadute, questo inizio rappresenta una vera boccata d’ossigeno e un messaggio chiaro: la Virtus Ciserano Bergamo è cresciuta, ha fame e vuole ritagliarsi un ruolo da protagonista. La compattezza del gruppo e l’entusiasmo finalmente ritrovato che si respira nello spogliatoio possono far ben sperare dirigenza e pubblico, che alla luce delle ultime partite già pregustano un campionato diverso dal precedente e, perché no, ricco di soddisfazioni.

Matteo Beltrami

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RISULTATI

Campionato Serie D girone B

1^giornata: VCBG – Casatese Merate 1-1 (Viscardi)

2^giornata: Leon – VCBG 1-1 (Marin)

3^giornata: VCBG – Scanzorosciate 2-0 (Viscardi, Manzi)

4^giornata: ChievoVerona – VCBG 1-0

5^giornata: Caldiero Terme – VCBG 1-1 (Viscardi)

Prossima partita (6^ giornata): VCBG – Milan Futuro (domenica 5 ottobre ore 15, stadio Carlo Rossoni, Ciserano)

Coppa Italia Serie D

VCBG – Scanzorosciate 1-0 (Viscardi)

Villa Valle – VCBG 0-1 (Fornari)

Prossima partita (32esimi di finale): VCBG – Brusaporto (mercoledì 8 ottobre ore 15, stadio Carlo Rossoni, Ciserano)

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Gabriele Cavalieri, 150 volte Virtus: il muro rossoblù non smette di stupire

Nel calcio dei sogni fugaci e dei trasferimenti lampo, ci sono storie che profumano di fedeltà e passione autentica. Quella di Gabriele Cavalieri, portiere della Virtus Ciserano Bergamo, è una di queste. Domenica 7 settembre, prima della gara di esordio in campionato contro la Casatese Merate, il numero uno rossoblù ha raggiunto un traguardo che parla di costanza e dedizione: 150 presenze ufficiali con la maglia della Virtus.

Un record che la società ha voluto celebrare con un momento speciale prima del fischio d’inizio. Il presidente Ezio Morosini, a nome del Consiglio di Amministrazione, ha consegnato a Cavalieri una targa commemorativa, simbolo di gratitudine per otto stagioni vissute da protagonista. Un gesto semplice ma carico di significato, che racchiude l’apprezzamento per l’impegno, la professionalità e la leadership che il portiere ha saputo offrire dentro e fuori dal campo.

Arrivato giovane e determinato, Cavalieri è diventato negli anni un vero baluardo della Virtus: affidabilità tra i pali, carattere silenzioso ma determinante, esempio per i compagni e punto di riferimento per i tifosi. «Gabriele incarna i valori della nostra società – ha sottolineato il presidente Morosini –: attaccamento alla maglia, costanza e spirito di squadra».

«Per me è un grandissimo onore aver tagliato questo importante traguardo in rossoblù – ha sottolineato il portiere classe 1998 – la Virtus mi ha accolto quando ero ancora un bambino e passo dopo passo mi ha fatto crescere fino ad oggi. Non voglio pormi obiettivi, ma continuare a dare il massimo a partire da questa stagione. Il gruppo quest’anno ha avuto innesti importanti anche tra i più giovani, ragazzi che stanno dimostrando grande applicazione. Uno dei miei compiti come senatore sarà anche cercare di dare loro una mano a crescere; se continuiamo a impegnarci come stiamo facendo arriveranno buoni risultati».

Il traguardo delle 150 presenze non è un punto d’arrivo, ma una tappa di un percorso che continua a scrivere pagine importanti nella storia rossoblù. E se è vero che ogni grande squadra si costruisce a partire da una difesa solida, la Virtus sa di poter contare ancora a lungo sul suo numero uno.

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Virtus Ciserano Bergamo: un vivaio che guarda lontano

Il settore giovanile della Virtus Ciserano Bergamo si conferma ancora una volta come una delle realtà più floride del panorama calcistico lombardo. L’attenzione alla crescita tecnica e umana dei ragazzi ha permesso, anche al termine dell’ultima stagione, a diversi giovani talenti di compiere il grande passo verso settori giovanili professionistici. Un riconoscimento importante non solo per i calciatori, ma anche per il lavoro della società, degli allenatori e degli staff tecnici, che negli anni si è costruita una solida reputazione di fucina di talenti.

Vediamo insieme, anno per anno, i protagonisti di questa nuova ondata di promesse.

Classe 2008

La generazione 2008, lo scorso anno in Under 17, ha visto due elementi spiccare il volo verso il Monza: Carobbio e Rota Bulò. Entrambi hanno dimostrato qualità tecniche e personalità tali da attirare l’attenzione di un club che negli ultimi anni si è affermato stabilmente nel calcio professionistico.

Classe 2009

Annata ricca di soddisfazioni per la Virtus Ciserano Bergamo: Carminati ha scelto il Lecco, mentre Ceresoli vestirà la maglia dell’Albinoleffe. Sempre del 2009 troviamo Kyeremateng, che dopo una stagione ricca di gol in maglia rossoblù è stato accolto dal Renate, a testimonianza della capacità del vivaio virtussino di preparare giocatori pronti a confrontarsi con realtà solide e organizzate del calcio professionistico.

Classe 2011

Un gruppo particolarmente interessante, con ben quattro ragazzi approdati in squadre professionistiche. Doneda e Garlaschi hanno trovato casa all’Albinoleffe, Londino ha seguito la strada verso il Monza, mentre Ambari ha completato il poker con un altro trasferimento all’Albinoleffe. Un’annata che sottolinea il grande lavoro fatto a livello di formazione nei primi anni del percorso giovanile.

Classe 2012

Anche i 2012 hanno portato soddisfazioni importanti. Caccia è stato chiamato dall’Atalanta, una delle migliori academy d’Italia e d’Europa, mentre Romeo è stato accolto nientemeno che dall’Inter. Bonacina, infine, ha raggiunto l’Albinoleffe, confermando il forte legame tra la società rossoblù e quella bluceleste. Un anno che regala alla Virtus il prestigio di aver lanciato talenti verso club di primissima fascia.

Classe 2014

Tra i più piccoli troviamo Cammisano e Cremonesi, entrambi scelti dalla Pergolettese. Un passaggio che rappresenta il primo grande trampolino per ragazzi che iniziano a muovere i primi passi in un percorso più strutturato e competitivo.

Classe 2017

Chiudiamo con i giovanissimi 2017, che già hanno dimostrato talento e passione. Cammisano e Faranda vestiranno la maglia dell’Albinoleffe, pronti a crescere in un ambiente che da sempre punta molto sul vivaio.

I numeri parlano chiaro: solo quest’anno sono ben 16 gli atleti lanciati dal vivaio rossoblù e approdati in società professionistiche. La Virtus Ciserano Bergamo si conferma dunque una realtà capace di coniugare crescita sportiva e formazione personale, preparando i propri ragazzi ad affrontare al meglio il salto verso palcoscenici di grande valore. La lista di quest’anno è solo l’ennesima dimostrazione di un percorso che, stagione dopo stagione, porta soddisfazioni e riconoscimenti a società, allenatori e famiglie. Il futuro del calcio lombardo passa anche da qui.

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La violenza nel calcio

HEYSEL ……. la lacrima di Natalina

In queste settimane è tornato di prepotenza un fenomeno mai sconfitto: gli scontri tra tifosi che lasciano come eredità oltre danni evidenti a strutture e cose materiali spesso il dramma dove oltre che ai feriti ci sia un ragazzo morto con le tutte le conseguenze. Con queste righe non si vuole dare torto o ragione alle parti, ognuno di noi ha una sua convinzione, ma portarvi a riflettere su un episodio del passato dove unanimemente si era detto BASTA! Spesso quando scrivo, parlo delle mie esperienze personali ed anche in questo articolo lo farò. Si era nel 1991 ed io lavorando in una multinazionale del settore degli acconciatori avevo avuto una promozione e mi era stata ampliata la zona di vendita aggiungendomi una parte di Brescia. Mi trovai così a Orzinuovi, paese della pianura bresciana e nel visitare i clienti mi imbattei in un negozio alla sua periferia, in palazzoni inizio novecento. Non era un salone dei vip locali, piuttosto un locale semplice dove però traspariva tanto amore verso la professione e verso le proprie clienti. All’interno mi accolse Natalina, una signora sui 55 anni che anche se nei suoi modi burberi nel tempo socializzammo e divenne poi cliente. Passando varie volte capii che tutto il suo mondo girava attorno al negozio e non potei fare a meno già da subito di notare una foto su di un mobile che ritraeva un uomo che messa così poteva essere defunta. Un giorno chiesi chi fosse e in lei aumentò il velo di tristezza che sempre la accompagnava, prendendo in mano la foto mi disse che era suo fratello Domenico. Domenico era una persona che amava il calcio, probabilmente uguale a tanti di noi, faceva il muratore e nel tempo libero allenava i bambini all’oratorio di Ludriano. Tifoso della Juventus era andato a vedere con alcuni dei suoi amici la finale di Coppa Campioni Juventus vs Liverpool, che si sarebbe svolta nello stadio Heysel a Bruxelles. Non era del tutto convinto di andarci, ma complici i suoi conoscenti ad insistere e l’unicità della gara alla fine cedette. Quale poteva essere la sua grave colpa da meritarsi la morte?

Strage Heysel

La tragedia allo stadio Heysel di Bruxelles è avvenuta in data 29 maggio 1985. Lo stadio era gremito di tifosi della Juventus e del Liverpool, in occasione della finale di quella che all’epoca era ancora chiamata Coppa dei Campioni (l’attuale Champions League). Il dramma è scoppiato poco prima del fischio di inizio del match (che comunque si tenne lo stesso). La tragedia dell’Heysel iniziò circa un’ora prima dal fischio di inizio della finale tra Juventus e Liverpool, quando i tifosi inglesi più violenti (i cosiddetti hooligans) iniziarono a sfondare alcune basse reti metalliche che li separavano dal settore Z dello stadio, occupato da tifosi che avevano raggiunto la struttura e acquistato i biglietti in totale autonomia. Lo scopo degli hooligans era quello di venire a contatto con la tifoseria organizzata juventina, ma ciò non sarebbe potuto avvenire, dato che la stessa era stata collocata nel settore opposto dell’impianto. Le persone presenti nel settore Z, impaurite, iniziarono a fuggire ma la loro fuga venne ostacolata anche dalle forze dell’ordine del Belgio, che ne impedivano il raggiungimento del campo da gioco per mettersi in salvo. Di questo comportamento ci sono immagini televisive che lasciano perplessi sulla violenza delle forze dell’ordine locali sui tifosi Juventini che cercano di scappare. Molte persone, per evitare di restare schiacciate o di essere calpestate si buttarono giù dagli spalti, che alla fine cedettero sotto il peso delle persone in fuga. A perdere la vita furono in tutto trentanove persone: trentadue italiani, quattro belgi, due francesi e un irlandese. Oltre seicento i feriti. Nonostante questo, le squadre entrarono in campo con un’ora e mezza di ritardo (alle ore 21:40) e giocarono il match, vinto dalla Juventus con un gol di Michel Platini. A quanto pare la partita venne giocata comunque per evitare ulteriori incidenti. Natalina mi raccontava i fatti, il suo dramma, non capiva, non capiva, non capiva perché certi fatti avvengono ed a un certo punto una lacrima le solco il viso… Una lacrima che mi rimase indelebile nei ricordi . Questa tragedia secondo me è stato il punto di non ritorno della decenza nel mondo del calcio e da lì c’è stato un lentissimo regredire dell’etica, dei comportamenti, dell’importanza della salute dell’essere umano. E allora tutti a dire: mai più la violenza nel calcio!

Aurelio Rota

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Le formazioni dell'attività agonistica

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