Virtus Ciserano: Colpaccio Milan e Coppa Italia
Una settimana che resterà impressa nella storia recente della Virtus Ciserano Bergamo. In pochi giorni, i rossoblù di mister Nicola Valenti hanno prima firmato un’impresa battendo il Milan Futuro in campionato, poi si sono ripetuti superando il Brusaporto in Coppa Italia. Due vittorie diverse per forma, ma identiche nello spirito: compattezza, determinazione e una consapevolezza di squadra che cresce partita dopo partita.
Un’impresa che profuma di storia
La vittoria contro il Milan Futuro, maturata tra le mura amiche del Rossoni grazie al sigillo di Viscardi, ha rappresentato molto più di tre punti. Contro una formazione ancora imbattuta e ricca di giovani di talento cresciuti nel vivaio rossonero, la Virtus ha offerto una prestazione di grande maturità. Personalità, organizzazione e spirito di sacrificio hanno permesso ai ragazzi di Valenti di contenere la spinta iniziale degli ospiti e poi colpire con freddezza e lucidità.
Come anticipato, decisivo è stato Viscardi, sempre più trascinatore: le sue accelerazioni e la freddezza con cui ha ribadito in rete il rigore calciato da Lucenti e inizialmente respinto hanno acceso l’entusiasmo del pubblico e dato il via alla festa. Accanto a lui, da sottolineare in particolare un Marin prezioso in equilibrio e pressing, e un Legramandi monumentale nel cuore della difesa, capace di mantenere lucidità e intensità anche dopo l’ammonizione dei primi minuti.
Il mister, a fine gara, non ha nascosto la sua soddisfazione: «Vittoria fondamentale e meritata – ha sottolineato Valenti – contro un grande avversario. I ragazzi hanno fatto una partita perfetta, e dietro al gol decisivo c’è il lavoro di tutto il gruppo. È questa la strada: umiltà, determinazione e spirito di squadra».
Una prestazione che ha riportato entusiasmo nell’ambiente virtussino dopo la sconfitta contro il Chievo e il pareggio a Caldiero e ha rilanciato la squadra in classifica; ma soprattutto ha confermato la solidità di un gruppo in costante crescita.
Avanti in Coppa Italia con cuore e profondità di rosa
Pochi giorni dopo l’impresa in campionato, la Virtus è tornata in campo per la Coppa Italia, affrontando in trasferta il Brusaporto. Una partita complicata, non solo per la vicinanza temporale con la gara di campionato, ma anche per le tante novità di formazione: Valenti ha scelto di dare spazio a diversi elementi meno utilizzati fino a questo momento, tra cui Rovelli, Rbouhi, Bottani, Braiotta e Foroni. Una scelta coraggiosa, ripagata nel modo migliore.
In un match equilibrato e combattuto, la Virtus ha dimostrato maturità e pazienza, restando sempre compatta e pronta a colpire. E quando tutto sembrava indirizzato ai rigori, è arrivato il colpo del talento: al 44’ del secondo tempo, Rbouhi ha firmato una prodezza personale da applausi, controllando spalle alla porta, girandosi con eleganza e infilando il portiere con un sinistro indirizzato all’incrocio dei pali.
Un gol pesantissimo, che ha regalato ai rossoblù il passaggio ai sedicesimi di finale, mantenendo immacolata la porta per la terza gara consecutiva sulle tre giocate in Coppa e confermando un percorso perfetto nella competizione.
Squadra vera, spirito vincente
Le due vittorie raccontano una Virtus Ciserano Bergamo capace di interpretare le partite in modi diversi, ma sempre con la stessa mentalità vincente. A fare la differenza non sono solo le individualità (pure in grande evidenza), ma la solidità del collettivo, la fiducia crescente nei propri mezzi e la capacità di chi subentra di incidere subito. Lo stesso Valenti, dopo il successo in Coppa, ha sottolineato l’importanza di poter contare su tutti: «Anche chi ha giocato meno ha risposto presente, mostrando che la nostra forza sta nel gruppo. È un segnale fondamentale per il futuro».
Il ritorno di Ferrario e la crescita dei giovani
La sfida di Coppa ha anche segnato il rientro di Carlo Ferrario dopo l’infortunio: un ritorno importante non solo sul piano tecnico, ma anche morale, perché restituisce al mister un elemento d’esperienza e personalità nel reparto offensivo. Allo stesso tempo continua la crescita dei giovani di talento, uno su tutti Sebastiano Legramandi, sempre più punto di riferimento in difesa: intelligenza tattica, ordine e leadership silenziosa, qualità che stanno emergendo con forza nel suo avvio di stagione.
Una settimana che fa sognare
Due vittorie, due storie diverse, un’unica certezza: la Virtus Ciserano Bergamo c’è. C’è con la testa, con il cuore e con la qualità di un gruppo che ha saputo compattarsi nei momenti difficili e ora guarda al futuro con entusiasmo.
Il successo sul Milan Futuro entrerà di diritto tra le pagine più belle della storia recente del club; quello sul Brusaporto, invece, dimostra che questa squadra sa vincere anche con il turnover e con la forza delle seconde linee, segno di una rosa profonda, ben costruita e ben gestita.
Ora l’obiettivo è proseguire su questa strada, con umiltà e ambizione, consapevoli che il percorso è ancora lungo, ma che la direzione è quella giusta. Perché la settimana recentemente trascorsa non è solo una parentesi felice: è la conferma di una Virtus che sta diventando grande passo dopo passo.
Matteo Beltrami
Campionato Serie D girone B
1^giornata: VCBG – Casatese Merate 1-1 (Viscardi)
2^giornata: Leon – VCBG 1-1 (Marin)
3^giornata: VCBG – Scanzorosciate 2-0 (Viscardi, Manzi)
4^giornata: ChievoVerona – VCBG 1-0
5^giornata: Caldiero Terme – VCBG 1-1 (Viscardi)
6^ giornata: VCBG – Milan Futuro 1-0 (Viscardi)
7^giornata: Oltrepò – VCBG 0-0
Prossima partita (8^giornata): VCBG – Breno, domenica 19 ottobre ore 15, stadio carlo Rossoni, Ciserano.
Coppa Italia Serie D
Turno preliminare: VCBG – Scanzorosciate 1-0 (Viscardi)
Primo turno: Villa Valle – VCBG 0-1 (Fornari)
32° di finale: Brusaporto – VCBG 0-1 (Rbouhi)
Prossima partita (16° di finale): in attesa dell’avversario, che sarà la vincente di Milan Futuro-Varesina. Ancora da definire anche data e ora del match.
Il “piccolo di casa” si è preso la scena: che inizio di Viscardi!
Tra i segreti dell’avvio di stagione scoppiettante della Virtus Ciserano Bergamo ci sono diversi nomi. In primis, impossibile non menzionare mister Nicola Valenti, capace di riportare grinta ed entusiasmo in un ambiente reduce da una stagione che aveva fatto emergere grosse difficoltà non solo sul campo. Con lui, o forse anche prima di lui, il nuovo direttore sportivo Nicola Bulla, ex rossoblù come Valenti, capace di mettere insieme in estate una rosa competitiva che sin qui ha dimostrato di unire esperienza e giovane talento, con materiale umano che il mister è riuscito fin da subito a lavorare e trasformare in oro.
Al di là dei meriti di dirigenza e staff, sul campo la squadra ha fin qui avuto un protagonista che, a suon di gol e strappi decisivi, si è preso prepotentemente la scena: Daniele Viscardi.
I numeri parlano chiaro: cinque gol e un assist nelle prime dieci partite stagionali. Numeri importanti, che diventano ancor più eccezionali se si considerano i minuti in campo e le gare in cui ha giocato, solo nove (tenuto a riposo nella gara infrasettimanale di Coppa Italia contro il Brusaporto, ugualmente vinta dai rossoblù). In alcune di queste nove partite, inoltre, è subentrato dalla panchina o, quando titolare, è stato sostituito prima di completare i novanta minuti.
«Sono molto entusiasta di questo bell’inizio di stagione – ha raccontato il giocatore classe 2004 – in estate ho scelto di restare qui perché la società mi ha proposto di giocare nel mio ruolo ideale, quello di attaccante o seconda punta. Questo senz’altro mi ha dato grossi stimoli per impegnarmi fin dal pre-stagione, in cui ho lavorato molto con un preparatore atletico personale. Un altro aspetto che mi spinge a dare il massimo è il fatto che quest’anno non sono più under e sono diventato senior, ho più responsabilità e per me questa deve essere un po’ la stagione della consacrazione».
Arrivato bambino a vestire la maglia rossoblù ormai sette anni fa, per lui quella appena cominciata è la quinta stagione nella prima squadra della Virtus: «Mi sento un po’ il piccolo di casa che è cresciuto fino alla prima squadra; pensare di difendere ancora questi colori mi rende molto orgoglioso, perché gioco per una società che mi ha dato tantissimo. Tra poco festeggerò anche il traguardo delle cento presenze in Serie D con la Virtus e sarà un altro momento molto speciale».
Viscardi è infatti tra i pochissimi “superstiti” rimasti dalla rosa dello scorso anno, modificata quasi completamente dalla nuova direzione tecnica targata Bulla e Valenti. Un passaggio radicale, che però ha dato i suoi frutti e ha messo l’attaccante in condizione di mettersi ancor più in mostra in un contesto nuovo e stimolante.
«Ho avuto fin da subito l’impressione che avremmo fatto ottime cose, mi sono trovato bene con tutti i compagni e con lo staff. Il mister e il direttore sportivo mi mettono a mio agio dandomi consigli, ma lasciandomi anche molta libertà. Negli scorsi anni mi esaltavo facilmente quando segnavo, ma poi appena sbagliavo partita venivo mazziato e mi facevano abbassare le arie. Ora mi sento migliorato: merito della gestione, ma anche di un percorso che ho cominciato quest’anno con un mental coach che mi aiuta a gestire meglio le situazioni e non sottovalutare i momenti che vivo anche fuori dal campo. All’inizio andavo tutte le settimane, poi ho cominciato ad andare meno frequentemente perché ora mi conosco e lavoro più su me stesso, è un percorso utile che consiglio a tutti».
Il risultato, finora, è stato chiaro: fra gol e assist in tutte le competizioni, Viscardi ha preso parte a due terzi delle marcature siglate dalla Virtus, dato di gran lunga superiore a qualunque altro suo compagno, anche se come ammette lui stesso: «Il merito è di tutto il gruppo, che sta andando bene e mi permette di rendere al meglio. Siamo una squadra giovane, ma con tanto talento, con alcuni “vecchi” che sono pedine fondamentali e ci aiutano molto. Tra noi si è instaurato un rapporto non solo calcistico, ma anche umano; sicuramente nel costruire un buon clima in spogliatoio ci stanno aiutando anche i risultati positivi, ma sono convinto che la chimica sarebbe nata ugualmente. Tra i compagni di reparto mi trovo molto bene con tutti: Lozza, ad esempio, fa un lavoro opposto al mio e più di protezione sulla prima palla, che per me è fondamentale; poi con Ferrario ci troviamo al volo, penso che lui sia bravissimo a leggere i miei movimenti e i miei strappi, che sono la mia caratteristica migliore, così come fanno centrocampisti come Quaggiotto e Costa, che hanno una gran visione. Il mio partner in crime in spogliatoio? Su questo non ho dubbi: Cavalieri. Lui, più che un compagno di squadra, è un vero fratello maggiore anche fuori dal campo».
Tante novità, dunque, che unite a vecchie buone abitudini e nuove consapevolezze, hanno fatto crescere Viscardi da giovane promessa a uomo copertina di questo entusiasmante inizio di stagione. Tra l’altro, un dato che emerge finora è la sua capacità di segnare nelle partite casalinghe: quattro dei suoi cinque sigilli sono stati messi a referto al “Rossoni”, con la sola eccezione del gol a Caldiero. Insieme a Manzi, autore di una rete contro lo Scanzorosciate in campionato, Viscardi è l’unico marcatore rossoblù in gare casalinghe, statistica che fin qui gli vale il soprannome di “uomo del Rossoni”, a simbolica riconferma di quanto sia legato alle proprie origini calcistiche. Una notizia che, alla luce dei suoi recenti numeri, non può che far felice mister Valenti e tutta la dirigenza rossoblù, che lo ha visto crescere e ora lo può ammirare essere decisivo nel calcio dei grandi.
Cinque virtussini nelle rappresentative nazionali U15 e U17
Uno dei grandi punti di forza della Virtus Ciserano Bergamo risiede nella qualità del suo settore giovanile, ormai da anni fruttuosa fucina di talenti.
I numeri relativi ai giovani cresciuti con il rossoblù addosso che hanno poi spiccato il volo verso carriere ricche e importanti hanno raggiunto un livello tale da non fare più notizia. Spesso, però, è bene ricordare i primati di un vivaio che ancora continua a stupire, non solo per i risultati delle singole squadre, ma anche per la capacità di rifornire le diverse rappresentative regionali e nazionali di livello più alto.
Nei giorni scorsi, il Comitato Regionale Lombardia (Cnr) della Lega Nazionale Dilettanti (Lnd) ha diramato le convocazioni per i raduni delle rappresentative Under 15 e Under 17, che in totale hanno visto selezionati ben cinque virtussini: quattro per l’Under 15 e uno per l’Under 17.
Under 15: nessuno come noi
Dei 31 calciatori selezionati per la rappresentativa regionale Under 15, ben quattro sono giocatori rossoblù. Si tratta dei due difensori classe 2011 Christian Tofanelli ed Edoardo Orlandi e dei due centrocampisti, anche loro classe 2011, Tommaso Cristini e Alessandro Campana.
Una bella soddisfazione per il team di mister Luca Cavalli, che in questa selezione può vantare anche il primato di essere la squadra più rappresentata. Nessuna delle altre compagini lombarde ha infatti avuto così tanti giocatori selezionati per questa rappresentativa, a riprova non solo della qualità dei ragazzi a disposizione, che fanno ben sperare in ottica futura, ma anche a conferma dell’ottimo lavoro dello staff.
Under 17: premiata la grinta di Marco Locatelli
È il difensore Marco Locatelli l’unico virtussino selezionato per la rappresentativa lombarda classe 2009. Pur non trattandosi di un primato, la sua chiamata resta un segnale importante per i rossoblù Under 17 di mister Giorgio Pala e premia la costanza e la personalità di un ragazzo di ottime prospettive, che sicuramente saprà mettersi bene in mostra anche con i compagni delle altre società, come già mostrato in questo avvio di stagione.
Continua dunque a suon di chiamate importanti la storia del vivaio della Virtus, che ancora una volta ha saputo contraddistinguersi nel panorama non solo bergamasco, ma di tutta la regione, per la sua qualità e bravura nel far crescere prima di tutti ottimi ragazzi e, nondimeno, ottimi giocatori. Quest’ultimo valore, riconosciuto anche dai tecnici federali, non può che rendere ulteriormente orgogliosi allenatori, staff tecnici e società.
Franco Morelli: la storia della Virtus Ciserano Bergamo
Spesso durante le telecronache in diretta durante i cambi di giocatori o quando si devono segnalare i minuti di recupero nel descriverli parto spesso con la definizione di chi li gestisce dal campo con l’affermazione Il Mitico Franco Morelli classe 1941. Ebbene si depositario di tanta storia della nostra società è Franco Morelli, una persona saggia e carismatica, sempre pronta a rimettere sui giusti binari qualsiasi situazione.
Classe 1941 verdellese doc già da subito a 20 anni allenatore nel paese d’origine, poi subito dopo c’è l’esperienza di Stezzano dove vince nel 1969 lo storico campionato italiano con la Juniores. Torna a Verdello, ancora panchine a Torre Boldone e Verdellino prima di approdare all’ Alzano Virescit alla corte di Franco Morotti con il ruolo di osservatore in trasferta per i mister della prima squadra che a quei tempi calcava la serie C2, C1 e serie B.
Oltre questa collaborazione con gli allenatori della prima squadra prima Piantoni e poi Foscarini che gli hanno permesso di girare tutta l’Italia, fungeva da accompagnatore della Beretti al sabato ed alla Prima Squadra la domenica.
Altri meriti li raggiunge poi vincendo con il campionato allievi nazionali allenati da Snidaro nel 1997 e purtroppo una finale persa nel 2002 con allenatore Gatti ai rigori contro il Foggia.
A seguire la scalata nei professionisti sino alla serie B dove poi purtroppo la favola Alzano si arrestò per poi ripartire nei dilettanti.
Morelli non rimane mai disoccupato, qualche tempo come direttore sportivo alla Ghisalbese allora in Eccellenza e qui emulando il più famoso 90° minuto dalla Rai tanti collegamenti domenicali come telecronista con la mitica Radio Pianeta di Cividate che aggiornava in tempo reale i risultati.
Ma appena il calcio riparte ad Alzano rientra subito e riesce a vincere due titoli italiani nel 2015 con gli Allievi e nel 2017 con la Juniores Nazionale. Purtroppo però nel 2015 la seconda finale nazionale di quell’anno con la Juniores Regionale la perdiamo.
E da li il passo nella nuova casa di Ciserano in maniera continuativa come Virtus prosegue non dimenticandosi di ricevere uno dei premi più importanti a Bergamo quale il Gambarini d’oro del 2024.
Cosa chiedere di più alla sua carriera, nulla.
Aurelio Rota